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Parrocchia San Francesco

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Gioia Tauro
Parrocchia
Francesco di Paola
Mesciuto
In questi giorni fa caldo e anche i pensieri ne sono influenzati. Solitamente i bilanci si fanno a fine anno, tuttavia dato che luglio e agosto fanno da ponte tra l’anno pastorale terminato e quello che inizierà a settembre un bilancino di una calda giornata di luglio ci sta.
L’osservazione del territorio, per quanto mi è dato conoscere; gli ultimi eventi ecclesiali cittadini come il Corpus Domini e la messa del 2 luglio in occasione della dedicazione della Città al cuore immacolato di Maria; alcune “richieste” di “fedeli” il tutto mesciuto in un capiente pentolone, considerato che siamo a luglio e stare davanti ai fornelli non è il massimo, ha prodotto quanto segue.
 
Molti “fedeli” potrebbero fare a meno di venire in chiesa o a messa perché il loro dio non abita né in chiesa né tantomeno nei sacramenti.
 
Sono farneticazioni estive? Forse... ma non tanto
 
 «Nel mondo postmoderno, Dio è diventato un’ipotesi superflua, sempre più allontanata dalle diverse sfere della vita. Penso che gli uomini che vogliono conservare la presenza di Dio nella loro esistenza debbano essere coscienti delle sottigliezze che possono tanto facilmente condurre verso l’ateismo pratico e lo svuotamento della fede; essi potrebbero diventare, come i pagani di un tempo, quegli uomini “senza speranza e senza Dio nel mondo”, descritti da san Paolo ai cristiani di Efeso (Ef 2, 12). Oggi, non possiamo non essere coscienti del modo in cui Dio è sistematicamente respinto nell’oscurità; anestetizzati, gli uomini salgono su una barca che li conduce sempre più lontani dal Cielo. (…)
 
Vorrei citare un passaggio dell’omelia del 18 aprile 2005 nella Missa pro eligendo Romano Pontifice. Il cardinale Joseph Ratzinger dichiarava allora: “Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero… La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde – gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale; dall’ateismo ad un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull’inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’errore (cf Ef 4, 14). Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare ‘qua e là da qualsiasi vento di dottrina’, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie. Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. È lui la misura del vero umanesimo. ‘Adulta’ non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo» (Estratto del libro “Dio o niente”, del cardinal Robert Sarah).
 
Buona riflessione.
Don Natale Ioculano
"L'educazione è cosa di cuore"
(don Bosco)
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