Parrocchia
Oratorio
Francesco di Paola
L'oratorio e l'Immacolata
L'oratorio di don Bosco nacque ufficialmente l'8 dicembre 1841 a Torino, con il primo incontro tra Don Giovanni Bosco e il giovane Bartolomeo Garelli, nella sacrestia della chiesa di San Francesco d'Assisi. Un evento che segnò l'inizio dell’opera educativa di don Bosco.
All’epoca non era stato ancora proclamato il dogma dell’Immacolata ma si celebrava già la solennità mariana, introdotta a Roma da papa Sergio I (687-701). Sarà papa Pio IX, nel 1854, con la bolla ''Ineffabilis Deus'', a proclamare il dogma della Concezione Immacolata di Maria. Quindi, anche senza dogma, si può ben dire che l’oratorio di don Bosco nasce proprio giorno dell’Immacolata e noi, anche quest’anno, con la bellissima rappresentazione offerta dai nostri ragazzi, abbiamo fatto memoria di quell’evento.

I giochi preparati dagli animatori hanno voluto gettare un ponte col passato per far vedere come la creatività dello Spirito Santo, attraverso il gioco ha saputo parlare ai ragazzi del tempo di don Bosco e sa parlare ai ragazzi dei nostri giorni.
La novità di quest’anno però è stata “il viale dei talenti”. Sono stati allestiti sette stands, tanti quanti i ragazzi che hanno voluto mostrarsi. I gazebo sono stati istallati in modo da proporre un percorso ideale. Entrando in oratorio vi erano tre stands due dedicati alla creatività artistica della bravissima Alice Callari, e della bravissima Caccamo Carol, un altro dedicato alla danza, animato dalla pluripremiata Maria Caterina Saverino e Francesca Saverino, entrambe veri talenti. Inoltrandosi verso l’interno c’erano altri due stands dedicati alla musica strumentale uno per la chitarra con Marco Pirilli e uno per il violino con Chiara Maiolo, anche loro due veri talenti. Proseguendo ancora vi era uno stand dedicato alla creazione artistica di borsette e oggetti vari, realizzate all’uncinetto dalla bravissima Maria Pia D’Agostino. Proseguendo ancora verso il campanile, l’ultimo stand, dedicato al canto, proposto dalla bravissima Maria Concetta Pesa.
A tutti va il mio plauso sia per la loro reale bravura sia perché hanno accettato di mettersi in gioco per mostrare che l’Oratorio rappresenta sempre una grande opportunità per tutti.
C’è stata la zeppolata, realizzata grazie alla mirabile opera dei collaboratori e per finire non poteva mancare la torta.
Una giornata importante e un pomeriggio fantastico. Dispiace solo che, ancora una volta, sono stati assenti gli adulti perdendosi così due grandi occasioni: la prima quella di vedere concretamente l’importanza dell’oratorio che non è solo uno spazio ludico per i ragazzi ma una casa, una famiglia, un cuore che accoglie, accompagna e valorizza il meglio che ogni ragazzo sa e può dare; la seconda cosa, non meno importante, la possibilità di fare fraternità. Considerato che la maggior parte di noi proveniamo da altri paesini lo stare insieme può favorire la conoscenza e generare amicizia, che non guasta mai.
Ormai il treno dell’8 dicembre 2025 è passato, spero che piano piano si riesca a far capire l’importanza di questi momenti, unica risposta all’atavica frase “da noi non c’è niente”.
Concludo ringraziando, con un virtuale e ideale abbraccio, tutti: Animatori, Educatori e Collaboratori.
Don Natale Ioculano
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(don Bosco)
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