Parrocchia
Oratorio
Francesco di Paola
Pellegrinaggio a Paola... una giornata da custodire nel cuore
Il mio primo pellegrinaggio da parroco non poteva che essere al santuario del Patrono della Parrocchia, a Paola da San Francesco. Organizzato in un primo momento per il 27 ottobre lo abbiamo poi realizzato domenica 17 novembre scorso.
Due pullman. Tanta l’attesa delle persone. Alcune erano già state a Paola e chi ricordava qualcosa chi qualche altro particolare ma che comunque ritornavano volentieri. Naturalmente c’è stato anche chi partecipava per la prima volta. Vecchi e nuovi pellegrini tutti con il grande il desiderio di vivere una giornata diversa.
Partiti quasi in orario, il viaggio si è svolto tranquillamente e siamo arrivati a Paola con un po’ di anticipo. Così c’è stato giusto il tempo di un caffè al bar della basilica. Alle ore dieci l’incontro con due persone speciali: la professoressa Caterina Provenzano e suo marito l’ingegnere Carmelo Cozza, che da quel momento sono stati i nostri angeli custodi. Per avere tutti la possibilità di partecipare, in tutti i sensi, al percorso guidato si è pensato di fare due gruppi: uno affidato a Caterina e uno a Carmelo.
Inizia per tutti il percorso sulla via di San Francesco. Non si tralascia nulla, ogni tratto parla del Santo e le parole della guida, semplici, dirette e scandite con amorevole passione e devozione, ci fanno entrare letteralmente nella santità di Francesco. La pietra, la Cucchiarella, la bomba inesplosa, il ponte del diavolo, la prima grotta del santo e poi le altre grotte che hanno ospitato il numero crescente dei frati e poi la statua con martinello e gli affreschi: dal quadro che ritrae il vero volto di san Francesco e, a seguire, tanti momenti di vita del santo riprodotti sulle pareti intorno al chiostro. Un’ora e mezza di crescente emozione e stupore per la conoscenza più approfondita di San Francesco. Poi tutti nella chiesa nuova per la messa solenne. Nonostante la grandezza della chiesa e il folto numero di partecipanti e concelebranti ci si è sentiti a casa nell'abbraccio famigliare del mistero celebrato.
Accompagnati sempre dai nostri angeli custodi ci siamo recati appena fuori Paola per visitare la chiesa ipogea di Sotterra. Qui ad attenderci c’era il parroco, don Aurelio, che ha aperto la porticina a lato della scalinata della chiesa parrocchiale, che ci ha immessi in un corridoio che ci ha portati sottoterra dove si custodiscono i resti di una chiesetta che, nonostante gli anni, periodo bizantino, mantiene intatto il suo fascino.
Al termine, come da rito, foto di gruppo e poi di nuovo sul pullman per il viaggio di ritorno. Che cosa è rimasto a me di questo pellegrinaggio? Oltre quanto già detto custodisco nel cuore certamente la gioia di una giornata di fraternità, la luce negli occhi di chi ha partecipato che diceva chiaramente che si è trattata di una gioia condivisa, perciò, credo di poter dire che il pellegrinaggio non è finito ma resterà ancora a lungo nel cuore mio e di tutti.
Un grazie a Caterina Provenzano e a suo marito Carmelo Cozza che ci hanno fatti sentire protagonisti permettendoci di vivere una splendida giornata. Un grazie a tutti i partecipanti che hanno reso pieno, gioioso e fraterno il tempo trascorso insieme. Un grazie a San Francesco, nostro patrono, che conoscendolo un po’ di più e un po’ meglio sarà nostro compagno nel cammino che il Signore ci riserva personalmente e comunitariamente.
Don Natale Ioculano
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